Il 22 giugno 2021 è stato emanato dalla Segreteria per l’Economia il Regolamento di attuazione delle Norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano [1].
Il provvedimento, emanato ai sensi dell’articolo 86 delle predette norme, si compone di un testo normativo, di specificazione della normativa primaria e di diversi allegati tra i quali alcuni di tipo procedurale ovvero contenenti modelli.
Ciò a conferma di un indirizzo di tendenza abbastanza diffuso, cui la Santa Sede non si sottrae e anzi preannunciato già dal 2015 nello statuto della Segreteria per l’Economia [2], di adottare anche nel settore pubblico un sistema di governance che individua i propri processi rilevanti e li protegge da possibili violazioni e inefficienze attraverso un sistema di deleghe e poteri e dei modelli e delle procedure che riducono la discrezionalità degli attori del sistema nell’interpretazione, per quanto sotto la propria responsabilità, della norma e li indirizzano verso modi di agire conformi alle best practice, in questo caso internazionali, che richiedono, inter alia, trasparenza e tracciabilità a supporto ed anzi come parte integrante dell’efficienza e dell’efficacia di un’organizzazione volta ad uno scopo. Questo in affiancamento al meccanismo tradizionale, di matrice kelseniana, regola/sanzione di tipo repressivo capace, se lasciato solo, di reale efficacia ex ante solo nella misura in cui la sanzione abbia efficacia deterrente e l’accertamento ex post della violazione sia nei fatti possibile, tenuto conto, tra l’altro, della capacità operativa degli organi deputati al controllo se privati di un sistema di flussi informativi costanti e “ragionati”.
Venendo al contenuto del Regolamento, lo stesso, in coerenza con quanto sopra detto, ha il merito di essere breve, suddiviso in quattro parti e trenta articoli, a fronte di una norma primaria che ne conta quasi il triplo.
È da dire che questo testo rinvia ad un ulteriore provvedimento l’attuazione del Capo II, Titolo IV della normativa primaria dedicato al sistema dei controlli interni, in particolare di quelli di contrasto agli illeciti, di maggiore interesse per le materie della governance e della compliance in particolare. Scelta questa verosimilmente determinata dalla circostanza che questo tipo di interventi richiede l’analisi del concreto atteggiarsi dei processi dei soggetti coinvolti. Emanare queste regole in fase di avvio di un nuovo sistema ancora mancante delle regole di attuazione, li avrebbe connotati di eccessiva astrattezza o, se si preferisce, standardizzazione, oltre a comportare uno sforzo organizzativo difficile da gestire in concomitanza di un così significativo intervento riformatore.
I temi trattati nel Regolamento sono quindi quelli, per così dire, classici della materia degli appalti riguardanti le regole del procedimento amministrativo, la selezione dei fornitori le procedure di gara e l’esecuzione del contratto. In merito a queste materie sono dettate specificazioni alla normativa primaria sempre con attenzione agli standard internazionali, in particolare alle indicazioni dell’OCSE.
In una visione di sintesi il Regolamento tende ad offrire agli enti diverse modalità per procedere agli acquisti consentendo quindi quella [continua..]